Se ne sente parlare ancora troppo poco e, invece, ogni anno si registrano circa 8.000 nuovi casi e più di 3.000 decessi. “Il tumore del cavo orale è tra le forme tumorali più diffuse al mondo, altamente invasivo e invalidante”, si legge sul sito dell’ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) Obiettivo Sorriso; eppure si può prevenire e, se diagnostico allo stadio inziale, curare. Ecco perché è stato istituito, ormai da diversi anni, l’Oral Cancer Day – quest’anno in calendario il 5 maggio nelle principali piazze italiane – proprio per diffondere in modo capillare quella cultura della prevenzione che può fare la differenza. Recarsi con regolarità dallo specialista della bocca, ovvero da un odontoiatra professionista – evitando il fai da te o i centri low cost – è sicuramente una buona prassi da incentivare.
Che cos’è il tumore del cavo orale?
L’AIRC (Associazione Nazionale per la Ricerca sul Cancro) lo definisce così: “Il cavo orale comprende i due terzi anteriori della lingua, le gengive, la superficie interna delle guance e delle labbra, la parte inferiore della bocca sotto la lingua (il pavimento orale), la parte superiore ossea della bocca (il palato duro) e la zona oltre i denti del giudizio (il trigono retro molare). La presenza sulle mucose del cavo orale di una tumefazione persistente, di una macchia bianco rossastra che non si risolve, ovvero di una ferita che non si rimargina sono possibili segnali di allarme perché potrebbero essere la manifestazione di una lesione pre tumorale o tumorale del cavo orale”.
In Italia rappresenta il 5% dei tumori nell’uomo e l’1% nella donna ma la sua incidenza complessiva è in aumento. “L’elevato tasso di mortalità – si legge ancora su Obiettivo Sorriso – è dovuto al fatto che il tumore del cavo orale è troppo spesso scoperto in ritardo. Un’adeguata prevenzione e, soprattutto, una diagnosi precoce possono fare tuttavia un’enorme differenza: quando il carcinoma è rilevato e curato nella sua fase iniziale, si ottiene, infatti, una guarigione completa. La prevenzione e la diagnosi precoce sono, dunque, fondamentali perché garantiscono uno standard di sopravvivenza dell’80% e consentono interventi terapeutici mediamente poco invasivi”.
Tra i fattori di rischio
L’abuso di fumo e alcol (in modo particolare se combinati), i microtraumi continui da protesi dentarie irritanti, denti scheggiati o fratturati, insieme ad una cattiva igiene orale, una dieta povera di vitamine, la presenza di alcune infezioni (specie quelle causate dal Papilloma Virus o HPV nei giovani), l’eccessiva esposizione ai raggi solari (responsabili della comparsa di carcinomi alle labbra) e, infine, l’età (in particolare per chi ha già superato i 40 anni) sono considerati tra i fattori di rischio più comuni.
E proprio in virtù della crescente diffusione di questi tumori, gli specialisti, in occasione del Congresso Europeo delle Società di Oncologia Cervico-Facciale, hanno lanciato il seguente appello: “I motivi di questo boom vanno ricercati, oltre che negli stili di vita errati, anche nelle infezioni da HPV ai quali sono attribuibili il 50% dei casi in Europa. Per questo è fondamentale che tutti gli adolescenti del Vecchio Continente, sia maschi che femmine, si sottopongano alla vaccinazione contro il Papillomavirus”.
La prevenzione? Le regole ANDI
Il tumore del cavo orale è, quindi, prevenibile e curabile. Purtroppo, però, la maggior parte dei casi sono diagnosticati negli stadi più avanzati, in cui il tasso di sopravvivenza a cinque anni scende fino al 57%. Il dentista è il primo specialista in grado di rilevare i sintomi del carcinoma orale. Ecco perché le visite periodiche sono davvero importanti.
Per questo l’ANDI ha messo nero su bianco 5 semplici regole di prevenzione:
– smetti di fumare e non abusare di alcolici;
– segui una dieta ricca di frutta e verdura;
– migliora la tua igiene orale seguendo i consigli del tuo dentista;
– esegui visite periodiche ogni 6 mesi da uno specialista e dal tuo dentista;
– fatti insegnare dal tuo dentista l’autoesame della bocca.